Supporto dell’informatica mobile all’apprendimento e materiali didattici multidispositivo (pagina 2/2)
 

La crescente diffusione di dispositivi informatici, quali tablet e smartphone, rende centrale l’importanza dell’informatica mobile come supporto ai processi di apprendimento anywhere e anytime e richiede attenzione nella progettazione e nella realizzazione di materiali didattici, basati sull’utilizzo di interfacce e modalità di accesso che li rendano facilmente disponibili per gli utenti su dispositivi diversi: computer desktop, computer tablet, LIM e smartphone.

 
 

4. Progettazione e realizzazione di materiali didattici

La progettazione dei materiali didattici richiede un’attenzione alle specificità dei dispositivi mobili.
1) Il primo aspetto riguarda il layout e l’interfaccia:

  • dimensioni ridotte dello schermo e necessità di ottimizzare la lettura
  • necessità di grandi dimensioni per il font dei caratteri
  • maggiore importanza alle immagini che devono essere prevalenti rispetto al testo
  • uso di bottoni e oggetti grafici standard per non disorientare l’utente abituato alle applicazioni mobili.

2) Il secondo aspetto riguarda la distillazione dei percorsi in piccole unità logicamente indipendenti per ridurre le dimensioni dei materiali e facilitarne il download e la fruizione. Questo richiede la suddivisione dei contenuti in un numero più elevato di videate rispetto ai materiali prodotti per i computer con video tradizionale. Può sembrare una limitazione, ma può anche risolversi in un vantaggio formativo: mettere poche cose sullo schermo significa favorire una maggiore concentrazione e ridurre i tipici distrattori delle pagine Web (pubblicità, link, finestre di pop-up, ecc.). Inoltre la distillazione dei contenuti in unità più piccole offre allo studente una vera flessibilità di tempo, luogo e ritmo nell’apprendimento.
Sicuramente i dispositivi mobili non sono adatti per testi lunghi e complessi, tipici dei materiali didattici grezzi in formato pdf o Word.
Rispetto al libro di testo tradizionale, lo smartphone non è adatto ad una facile visione complessiva del materiale di studio, al passaggio veloce da una parte all’altra del libro, all’uso di sottolineature ed evidenziazioni, mentre queste funzionalità sono presenti negli ebook reader e nei tablet.

3) Il terzo aspetto riguarda la metodologia, in quanto l’integrazione di servizi diversi sullo stesso dispositivo favorisce il passaggio da percorsi costruiti in modo strutturato a contenuti non strutturati, che sfruttano tutte le applicazioni presenti, in modo standard, nei dispositivi mobili: news, accesso a video, audio e immagini, mappe, localizzazioni.
Si deve osservare che il Web 2.0 ha fortemente influenzato lo stile e i comportamenti anche nell’apprendimento: gli utenti non sono lettori passivi, ma protagonisti attivi nel Web. Inoltre si può puntare sull’abitudine degli studenti al social network e alla community per creare e organizzare forme di collaborazione tra pari.

La progettazione dei materiali deve anche tener conto del fatto che l’utente di un dispositivo mobile ha ritmi diversi rispetto all’utente di un computer: con un computer desktop la concentrazione e il tempo dedicato hanno una durata significativa, con il mobile si hanno invece frequenti interruzioni e riprese in tempi non prevedibili a priori (si pensi, per esempio,  al caso di uno studente che aspetta l’autobus alla pensilina usando uno smartphone, si interrompe quando il bus arriva, sale sull’autobus e riprende l’attività con il dispositivo mobile).

Potenzialmente tutte le discipline possono usufruire delle potenzialità dell’informatica mobile a supporto dell’apprendimento. Ci sono però delle situazioni e dei moduli disciplinari dove il mobile diventa particolarmente efficace. Vediamo qualche esempio:

  • La raccolta di dati sul campo, in documenti più “ricchi” e in formati multimediali (fotografie, interviste, videoregistrazioni) più efficaci rispetto all’uso di carta e penna.
  • Lo studio del problema all’esterno con il dispositivo mobile e la successiva sistemazione e rielaborazione in aula con un computer desktop (per esempio in architettura o nelle discipline sociali).
  • In medicina lo studio di casi clinici attorno al letto del paziente.

5. Materiali didattici multidispositivo

La varietà di apparecchiature informatiche porta alla creazione di materiali didattici multidispositivo, in una sola versione utilizzabile su computer desktop e su smartphone, tablet e, per i docenti, anche sulla lavagna interattiva multimediale (LIM). L’obiettivo è incrementare l’accessibilità ai contenuti digitali in modo indipendente dalla configurazione del computer, dal tipo di connessione e dalla larghezza di banda.
In aggiunta, i materiali devono essere indipendenti dal sistema operativo, dalla risoluzione dello schermo e dal dispositivo di input.
D’altra parte i modelli più diffusi usano lo stesso sistema operativo sia su tablet che su smartphone (per esempio, Android e iOS).

L’aspetto caratteristico dell’interfaccia, comune a tutti i dispositivi, è senza dubbio la modalità di interazione mediante touch e questo vale per tablet, smartphone e LIM.
Per la pubblicazione di materiali multimediali può essere utile utilizzare piattaforme standard (per esempio YouTube o Slideshare) che rendono la fruizione dei contenuti indipendente dal dispositivo e liberano dai problemi di gestione di server e di banda di trasmissione.
Si osservi che queste considerazioni valgono sia lato docente, per le attività di insegnamento, sia lato studente, per le attività di apprendimento.

Dal punto di vista tecnologico, le interfacce per i materiali possono essere realizzate con JQuery (jquery.org), una libreria multipiattaforma di funzioni JavaScript, con licenza GNU GPL e Licenza MIT, avente l’obiettivo di semplificare la programmazione lato client delle pagine Web.
Oltre alle librerie JQuery Core, sono disponibili anche JQuery Mobile, JQuery UI e Flot. Quest’ultima libreria deriva da un progetto Google (code.google.com/p/flot/) per il tracciamento di grafici matematici.
Queste librerie sono supportate dalle versioni più recenti di tutti i browser (sono stati riscontrati problemi solo per il browser Internet Explorer con la versione inferiore a 8).

Devono essere affrontati anche i problemi relativi al detection automatico del dispositivo all’interno delle pagine Web e all’esportazione delle animazioni di Adobe Captivate in HTML5 per realizzare la compatibilità con iPad e iPhone.

Per quanto riguarda la lezione di aula, il docente può disporre di nuove tecnologie emergenti che tengono conto della diffusione di dispositivi mobili. Tra queste citiamo: il modello di smartphone con proiettore integrato (Samsung), il picoproiettore tascabile da collegare ad un iPhone, l’applicazione iProjector di Epson per la trasmissione a proiettori wireless. Esistono anche software di gestione di classi (per esempio Smart Sync di Smart Technologies) con controllo delle attività degli studenti e l’interazione con essi, anche con dispositivi mobili, LIM e rete wireless, in un contesto che potrebbe essere definito come m-interactivity.

 

 

6. Conclusioni


L’m-learning non può essere sostitutivo della didattica tradizionale, delle lezioni in aula o dell’e-learning, ma deve integrarsi con essi, soprattutto per le attività che richiedono rielaborazioni personali da parte dello studente secondo tempi e ritmi propri.

È innegabile che occorre sfruttare le potenzialità offerte dai dispositivi mobili e dallo loro ampia diffusione sulla quasi totalità della popolazione. I vantaggi sono soprattutto la semplicità e l’immediatezza nell’accesso, la versatilità e la possibilità di portare facilmente con sé il dispositivo.

Si deve comunque evitare di enfatizzare la tecnologia e il dispositivo, dimenticando gli aspetti progettuali e didattici: occorre partire, non dalla tecnologia, ma dalle esigenze didattiche. Dove per didattica non si intende solo sviluppo dei contenuti di uno specifico corso, ma soprattutto metodologia, efficacia e percorso formativo gestito da uno specifico docente (o da un tutor) con una specifica classe di studenti.

Non è possibile un approccio didattico ai dispositivi mobili senza una ridefinizione progettuale e a livello dei contenuti: è molto difficile pensare di poter riprodurre un’intera lezione o un corso esclusivamente su un dispositivo mobile dotato di uno schermo di 320 x 240 pixel.

Il valore aggiunto dell’uso del mobile è da ricercarsi nella velocità e nella comodità di fruizione, che avviene in contesti solitamente non dedicati all’apprendimento (attesa dell’autobus, viaggio in treno, attesa dal dentista, ecc.), dove non è possibile, o non agevole, l’uso di un personal computer. In questa situazione, normalmente, l’apprendimento avviene in tempi brevi ed è caratterizzato da interruzioni: è necessario quindi che i contenuti siano destrutturati e possano essere fruiti attraverso lo studio di micro-argomenti, suddividendo la lezione nelle sezioni e nei significati di cui è composta e offrendo allo studente modalità di accesso e interazione che privilegiano la grafica, la multimedialità e i caratteri grandi e ben leggibili.

Infine la progettazione e la produzione dei materiali didattici devono avere al centro lo studente e devono rispettare criteri e linee guida che assicurino la qualità dei materiali.

 

estratto dal paper
Enrico Cavalli, Claudio Birolini, Daniela Iovino, Agostino Lorenzi
Supporto dell’informatica mobile all’apprendimento e materiali didattici multidispositivo
Didamatica, Taranto, maggio 2012

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